VITERBO – Mercoledì è arrivata la notizia della conclusione d'indagine dei pm Massimiliano Siddi e Chiara Capezzuto in merito alla denuncia del consigliere Marco Bruzziches sulle presunte pressioni subite. Richiesto il giudizio immediato per la sindaca Chiara Frontini e il marito Fabio Cavini. Ora spetterà al gip Rita Cialoni decidere se accettare tale richiesta.
Questo è il piano giuridico, su quello politico diversi consiglieri d'opposizione hanno colto l'occasione per ribadire messaggi già recapitati all'attuale amministrazione. La richiesta ricorrente riguarda le dimissioni. Se già precedentemente venivano considerate, da quest'ultimi, come un atto dovuto nei confronti delle istituzioni e dei cittadini, le recenti novità sul caso non hanno fatto altro che acuire le loro posizioni.
Giulio Marini, rientrato da poche settimane in consiglio comunale, tra i banchi dell'opposizione, in tal senso ha voluto ricordare un evento passato per evidenziare l'imbarazzo che circonda la maggioranza in questo momento.
“Era il Febbraio 2019 e venne convocata una seduta consiliare aperta sul tema mafia – ricorda Marini – Erano i mesi in cui si parlava del tema mafia viterbese e la seduta venne convocata proprio per fare chiarezza sugli avvenimenti correlati. Al tempo all'assessore Claudio Ubertini fu bruciata l'auto e subì pesanti intimidazioni. In quella seduta il gruppo Viterbo 2020 chiese le dimissioni di Ubertini in modo da non creare nessun dubbio sulla trasparenza e onestà di quella amministrazione.”
A questo punto Marini si domanda: “In quel caso eravamo di fronte ad un uomo vittima di delinquenti al quale veniva chiesto di dimettersi per fare chiarezza, ed ora gli stessi che avanzarono tale richiesta, come si dovrebbero comportare in merito ai recenti accadimenti che riguardano la sindaca Frontini?”
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